(g.l.) A Udine nel Salone d’onore di Palazzo Mantica, in via Manin 18, oggi alle 18, si terrà “«Quale roca cicala io leverò il mio frinire alle tue dottissime orecchie», La voce poetica in latino di Marcantonio Casella nel Friuli del Seicento”. Presentazione dei componimenti poetici di Marcantonio Casella a cura di Anna Gobessi, edizioni Accademia San Marco Pordenone. Presenta il volume Matteo Venier. L’incontro rientra nel ricco programma della “Setemane de Culture furlane” organizzata dalla Società Filologica Friulia che, tra le varie collaborazioni, beneficia anche di quella del Club per l’Unesco di Udine.
Parroco di Palse, piccola frazione di Porcia, dal 1630 al 1663 circa, Casella amava scrivere poesie in latino ed intratteneva relazioni con personaggi di primo piano dell’ambiente friulano del suo tempo. Tra questi il goriziano Giuseppe Rabatta, vescovo di Lubiana, cui nel 1668 dedicò un carme epitalamico in occasione delle nozze della nipote Felicita con Ferdinando di Colloredo. Il testo mette, tra l’altro, in evidenza i legami con la Toscana che sia i Rabatta sia i Colloredo potevano vantare.Ingresso libero fino ad esaurimento dei posti disponibili.
INFO: telefono 0432.501598 info@filologicafriulana.it
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In copertina, il goriziano Giuseppe Rabatta, vescovo di Lubiana; qui sopra, la Chiesa di Palse di Porcia oggi: la locale parrocchia fu affidata nel Seicento al sacerdote poeta Marcantonio Casella.
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